Translate

giovedì 29 dicembre 2011

Vivere


Ecco qui un altro giorno da vivere ne avrò sempre meno lo so, ormai il mio corpo si sta spegnendo come una candela. Sono una giovane di trent’anni non vedrò i miei quarant’anni, ma per conoscermi meglio devo raccontarmi un po’.
Ero una ragazza come tante altre, altezza normale, corporatura normale ma una lunga chioma castano scuro che con i miei occhi verde oceano ho fatto girare molte teste, anche quella di Carlo un ragazzo fantastico, dolce, sensibile, almeno così io credevo a quei tempi. Ci frequentammo per quasi cinque anni. Così a venticinque anni decidemmo di sposarci nel giorno di San Valentino, lo so è stata una pazzia. Eravamo una coppia molto unita, volevamo un figlio e così decisi di fare degli esami e qui feci l’errore di aprire il vaso di Pandora, ma non si poteva tenerlo chiuso. Grazie a delle ecografie si scoprirono macchie che non dovevano esserci e così dopo alcuni mesi il quattordici ottobre scoprì di avere un tumore nello stomaco, ora dopo cinque anni, operazioni, chemio terapie, e non so cos’altro il tumore si è esteso al fegato intestino e continua la sua folle corse. Ma torniamo a quel maledetto giorno, arrivai a casa e tra le lacrime dissi a mio marito che ci avrebbero aspettati mesi duri, mi aspettavo di vederlo ottimista e invece mi disse “ amore ti amo lo so che potrò sembrarti un vile, un codardo ma io non posso starti accanto e vederti morire, preferisco troncare qui ora” Lo so cosa state pensando, un gran pezzo d’uomo, l’avrei preso a pugni quel giorno ma ora lo ringrazio, perché ho trovato un uomo che mi sta vicino nonostante la mia malattia. L’ho conosciuto per caso un giorno in ospedale, lui stava piangendo per la perdita di suo padre e io che aspettavo il mio turno per la chemio,mi alzai e andai da lui, era sposato da poco anche lui ma sua moglie era via per lavoro e così mi ritrovai le lacrime di quello sconosciuto sulle mie spalle e cercai di consolarlo, lo feci ridere e ci scambiammo i numeri, il giorno del funerale di suo padre decisi non so perché,di andarci, rimasi in disparte lo vidi lì in piedi al fianco di sua madre e dei suoi fratelli ma di sua moglie nulla. Rimasi lì fino a quando tutti furono andati via, lui mi vide e mi venne incontro, mi ringraziò di esser lì e come se ci conoscessimo da sempre mi raccontò di suo padre ma dopo un po’ io iniziai a stare male, colpa della chemio e così fui costretta a dirgli della mia malattia e il motivo perché ero in ospedale quel giorno. Pensai ecco un altro che sparirà ma invece iniziammo a sentirci ogni giorno, venne anche a farmi compagnia durante la chemio, siamo diventati molto amici , lui mi raccontava di sua moglie e delle sue assenze e io delle mia malattia e della mia vita, dei miei sogni che non realizzerò mai più. Lui è un uomo meraviglioso è riuscito a farmi sentire donna anche quando ormai ero considerata solo più per la mia malattia, un giorno ricordo ero ormai disperata dovevo subire un ennesima operazione e non volevo farlo ma lui mi convinse e così lo feci, al mio risveglio lo vidi lì, e così fu per gli altri lunghi interventi e le varie chemio, fu al mio fianco quando persi tutti i capelli, sempre al mio fianco è un uomo straordinario, è da qualche giorno che non ci vediamo a malincuore è andato via per lavoro, ma la sua vita deve continuare non può vivere accanto a una come me, lui anche se dice di essere forte non lo è, è un dolce tenero amore.
Nel tardo pomeriggio oggi lo vedrò, in silenzio gli dirò addio, questa mattina all'ospedale mi hanno detto che sono arrivata alla fine di questa mia vita, i miei organi non ne possono più, ma non sono triste sono felice per la gioia che grazie alla mia malattia ho vissuto, ma ora è giunto il momento di porli fine, lo so cosa state pensando, non è giusto togliersi la vita, ma io vi rispondo “ non è giusto neanche vivere da vegetale” così dopo lui verrà da me, ci ameremo per l’ultima volta, tra qualche giorno scoprirà tramite un mio biglietto quanto l’amavo e quanto fossi codarda. Ma nel suo cuore saprà che era la cosa giusta, comunque da lassù  gli metterò sul suo cammino un’altra amica che lo sappia ascoltare e amare, ora vado si è fatto tardi devo farmi bella per il mio unico grande amore.


PatriziaJorio

Viaggio

Il sole tramonta, sono lì in piedi al tuo fianco so che tra poco salirò su quell’aereo che mi porterà via da te per un lungo mese, cerco di sorridere di scherzare ma non ci riesco non posso stare lontano da te per così tanto tempo. Non sono gelosa, non ho paura di perderti, la mia è paura di stare senza l’amico che c’è in te .Mi mancheranno le nostre chiacchierate , il bere un caffè assieme, ridere di questo e quello. Il tuo sguardo si posa su di me e come fossi un libro fra le tue mani mi dici a bassa voce “ tranquilla, ci manderemo e mail , messaggi e almeno un ciao ogni due giorni ce lo diciamo al telefono.” Mi avvicino vorrei baciarti ma non posso visto che tua moglie è con me e per un mese vivrà con me, ecco ora la prova più dura, vedervi baciare, oh mamma ora un viaggio di dieci ore con lei seduta al mio fianco. Quel giorno che per caso ti incontrai nel bar sotto al mio ufficio non avrei pensato di finire a lavorare a stretto contatto con lei e di finire a letto assieme a te.
La nostra è un’amicizia strana ;ci raccontiamo tutto, ci capiamo al solo sguardo , ma siamo anche amanti non nascondiamolo.
Eccola lì fra le tue braccia a dirti cosa e cosa non puoi fare in sua assenza, quante volte le piante vanno bagnate, giuro che se si rivolge a me per chiedere conferma la strozzo. Perfetto viene dalla mia parte ora con te sotto braccio, non so se resisto potrei scoppiare a ridere, tranquillo non lo farò, ecco quel tuo sorriso per farmi capire che sai ciò che sto pensando, anche lei mi sorride , ok ora mi dirà qualcosa me lo sento “ Fanny, pronta per partire beata te che non hai un marito o un amore da lasciare solo, così non ti preoccupi di quello che può fare in tua assenza” ti guardo e il tuo sguardo basso, lo conosco è per dirmi lascia stare, tranquillo, dentro me il sangue è a mille gradi, vorrei rispondergli “ ma sei scema? E poi tu cosa ne sai di me io un uomo nella mia vita c’è l ‘ho, direi che lo conosci benissimo”, invece rispondo in tono sarcastico “hai ragione sono fortunata a non avere nessuno nella mia vita posso viaggiare tranquilla e con il cuore leggero.” Mi avvicinai a te, e ti salutai “ arrivederci, a sua moglie ci penso” certo che con una frase così un brivido ti è sceso lungo la tua schiena, ma sai che sono un angelo, dai sorridi è solo un mese senza lei e senza me, certo che un po’ sfortunato lo sei.
Ora siamo arrivate la sistemazione non è male, il viaggio è stato molto interessante, la mia compagna di viaggio mi ha raccontato il perché della sua tristezza, no non sei tu, ma bensì la tua vicina, non fare quel sorriso sconvolto, non è l’amante che parla ma la tua migliore amica, si lo so non è facile da capire, ma dovevo dirtelo e poi ribadisco il concetto pensa a me, amanti di casa tua mi basti tu mio caro. Ora ridi certo, complimenti, ma neanche nella mente di uno scrittore ubriaco succedono intrecci così, l’amante si trova a stare un mese con la moglie di lui, la quale è disperata perché lascia a casa per un mese l’amante, fino a qui normale il divertente è che è una donna.
Non ci trovo nulla di male amore, è che mi viene da ridere, mi sono fatta un sacco di problemi nel vederti, nel stare con te e cosa scopro? Che la donna con cui divido la casa potrebbe trovarmi interessante come il marito, ora smettila di ridere, tra poco dovrò chiudere la web, non voglio che ti veda, smettila di ridere ti prego, fantastico sarà un mese divertentissimo, amore per favore smettila di ridere, mi spieghi cosa ci trovi di così buffo? Cosa? Ma tu sei un mostro, certo ora ci manca pure che lei per essere libera di vedere la sua amata mi proponga di portarti a letto, ok se accade io mi trasferisco sulla luna. Ora ti bacio vado da tua moglie , a domani se puoi con la web e a dopo via e mail, ma perché i matti li trovo io? Era una domanda retorica a più tardi amore.
Click.



Patrizia Jorio

mercoledì 28 dicembre 2011

Il mio grande amore


I miei piedi nudi affondarono nella sabbia bagnata dalle fredde onde del mare, i miei occhi colmi di lacrime non vedevano più nulla. Caddi a terra, affondai le mani nella sabbia in un gesto di rabbia, alzai gli occhi al cielo e un grido disperato uscì dalla mia bocca " Perchè?" ma non ebbi risposta. Così ebbi il tempo di far tornare la mia mente indietro di quarantotto ore, quando con un bacio e la promessa di vederci in ufficio ti salutai, ma tu non hai mantenuto quella promessa, avrei dovuto fartelo giurare. Uscì di casa andai prima in banca e poi finalmente in ufficio dove di te neanche l'ombra, così preoccupata ti telefonai ma niente, dopo mille telefonate e il panico che iniziava a possedermi una voce fredda glaciale mi rispose " pronto" e io dall'altro capo " posso sapere chi è lei e cosa fa con il telefono del mio compagno, amico.." ma venni interrotta dall'uomo di ghiaccio " sarebbe meglio che lei si recasse all'ospedale e le darò tutte le informazioni" e mi lasciò così, in ospedale? Perchè cosa ti era successo? Ormai il panico viveva in me arrivai in ospedale e qui l'uomo di ghiaccio assieme ad altre figure iniziarono un lungo monologo, che le mie orecchie udirono in parte, la mia mente si annebbiò alle parole " deceduto" e caddi a terra. Mi svegliai fra le braccia di una donna che cercava di farmi coraggio ma, tu mi conosci, sai che sono testarda e alle sue parole, " le conviene ancora stare sdraiata prima di andarlo a vedere" mi alzai e dissi " mi può accompagnare devo vederlo, non può essere lui, mi aveva promesso che ci saremmo visti in ufficio" la donna stette in silenzio e mi portò da te. Arrivai in quella fredda stanza e tu eri lì immobile, "amore mio" dissi e un medico mi si avvicinò e disse " il cuore di suo marito si è semplicemente fermato.." lo guardai dritto negli occhi e lui si bloccò, " non era ancora mio marito." dissi io poi ignorando quegli occhi mi avvicinai a te, ti presi una mano fredda fra le mie e ti dissi:" ti odio, non rispetti mai le promesse, lo sapevo, stamane dovevo fartelo giurare, non puoi avermi lasciata sola, dovevamo ancora fare mille cose assieme io e te.." le lacrime scesero a fiume e la donna mi si avvicinò e mi lasciò piangere sulla sua spalla e poco a poco mi portò lontano da te.
Amore oggi le tue spoglie hanno ricevuto una degna sepoltura come avresti voluto tu, molti visi conosciuti mi si sono avvicinati e con quella loro voce mi hanno detto " fatti coraggio, lui non vorrebbe vederti così" ma che ne sanno loro di come vorresti vedermi tu, cosa ne sanno loro del mio dolore, della rabbia che ho dentro, non si può morire così, non a quarant'anni, non si può dovevamo ancora vivere io e te, viaggiare e maledizione non riesco più a parlare, o forse sarebbe meglio dire finalmente le parole vengon meno, quei visi che ti hanno accompagnato tra qualche giorno diranno " non doveva farlo, lui non l'avrebbe voluto" ma io e te gli guarderemo da quassù amore.
Lo sai che senza te non sarei rimasta e così ho ingerito un veleno e sono venuta qui, su questa spiaggia, ti ricordi che luogo è? Penso di sì, sei stato sempre bravo nel ricordarti le cose, tranne le promesse ovvio. Si amore è la spiaggia dove per la prima volta ci siamo detti ti amo e ci siamo giurati eterno amore.
Amore ti prego dammi la mano, finalmente sei arrivato,certo da quassù il mio corpo è piccolino, non ridere così, lo sapevi che ti avrei raggiunto io mantengo le promesse.
Nella tasca del mio abito nero dentro un sacchetto trasparente troveranno " SENZA LUI NON ERA VITA"
Ora amore portami lontano...

Patrizia Jorio