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venerdì 6 aprile 2012

GIOVANNA LA LAVASTOVIGLIE

La storia che vi voglio raccontare oggi è quella di Giovanna, una infaticabile lavastoviglie. Si avete capito bene una piccola ma grande amica.
Un giorno la mamma di Luca comprò in un supermercato una nuova lavastoviglie era rossa fiammate bellissima. Luca e la mamma la portarono in casa ,con l’aiuto dell’idraulico  la misero in funzione.
Luca amava stare seduto a terra e ad osservare la lavastoviglie, mentre disegnava. Un giorno mentre era lì tranquillo senti una voce che disse “ Luca mi faresti un favore?” il bimbo alzò la testa ma non vide nessuno così continuò a disegnare ma risentì “ Luca sono Giovanna la lavastoviglie” il bimbo la guardo piegando la testa prima a destra poi a sinistra e poi con un grosso sorriso disse “ ciao Giovanna che nome buffo che hai, cosa vuoi?”
Giovanna si fece seria e disse “ vedi Luca mi prude il naso, e non riesco a raggiungerlo e darmi sollievo”
Il bimbo la guardò un po’ perplesso,  poi con una fragorosa risata rispose “ ma io ti gratterei il naso ma tu non hai il naso”, Giovanna rispose “ mio piccolo Luca guarda bene, tu non sei ancora adulto osservami bene e vedrai che troverai il mio naso, la mia bocca che se ti avvicini ti darà un dolce bacio e i miei occhi”
Luca si mise ad osservarla meglio e vide un piccolo nasino due occhietti neri furbetti e due labbra pronte a dargli il bacio promesso. Si avvicinò e con la sua piccola manina iniziò a grattare il nasino a Giovanna.
L’amicizia fra i due prosegui per molto tempo. Il bimbo quando arrivava a casa andava subito a disegnare davanti a Giovanna.
Un giorno Luca parlava con Giovanna quando arrivò la mamma che con tono serio chiese “ Luca con chi stai parlando?” il bimbo con un sorriso guardò la mamma e poi la lavastoviglie che stava sorridendo anche lei disse “ ma mamma parlo con la mia amica”
Allora la mamma si avvicinò si mise in ginocchio accarezzò la testa di Luca e rispose “ ma amore non c’è nessuno qui a parte me e te” . Luca con tono arrabbiato disse “ no mamma ci siamo io, te e lei” così dicendo indicò Giovanna che stava osservando la scena e disse “ Luca amore mio, ma lei è adulta non può ne vedermi ne sentirmi ha smesso di credere nella magia delle cose, lei mi vede semplicemente come un elettrodomestico quello che in fondo sono”.
Luca gli i avvicinò e asciugò la lacrima che stava scendendo sul “viso” se così si può chiamare ,di Giovanna.
La mamma che era ancora lì in ginocchio lo stava guardando, era un po’ preoccupata di quel suo bimbo che stava accarezzando e parlando con un elettrodomestico, era forse così perché non aveva fratellini eppure era un dolce bimbo di quattro anni, a scuola era molto socievole, le maestre erano contente di quel dolce monello, ma allora perché faceva così. Gli si avvicinò e disse “ amore dimmi ma perché dici così lei non può parlare” Luca si giro prese il viso della mamma e disse “ mamma non è colpa tua se non vedi quello che vedo io, tu sei grande e non vedi” baciò la mamma e uscì dalla stanza.
Lei rimase lì a terra ad osservare Giovanna così suo figlio l’aveva chiamata e decise di alzarsi, raccolse i disegni e in quel preciso istante le venne in mente Franca la lavatrice che aveva sua mamma quando lei era piccola e passava ore in sua compagnia e amava disegnarla. Si ricordò la faccia di sua madre quando aveva saputo, in quel momento si rese conto che aveva fatto la stessa cosa con Luca. Aveva giurato a e stessa che lei avrebbe continuato a vedere le cose con gli occhi di bambina, ma non era così. Con gli occhi pieni di lacrime  si girò verso la lavastoviglie e vide anche lei Giovanna.


Patrizia Jorio