Quanti
ricordi nascono in me guardando questa vecchia fotografia, dove ti si
vede in tutto il tuo splendore. Eravamo molto giovani e le nostre
ossa non dolevano ancora.
Mamma
mia amica quanto tempo é passato, ti ricordi quando mi portavi in
porta in porta con le tue varie scope? Io sì mi ricordo bene, io e
mio padre in giro per il Piemonte a pulire stretti camini, quanti
chilometri assieme a te e a lui.
Io
avevo poco più di sette anni ed ero la più grande di quattro
sorelle: Maria nove mesi, Anna e Linda tre anni e la mia preferita
Calotta cinque anni. Pensare a mia madre tutta sola in mezzo ai
boschi di un piccolo paesino di montagna mi rattristava molto, mio
padre cercava di consolarmi, a modo suo mi raccontava storie per
colmare il vuoto e la solitudine che provavo la notte quando la
candela si spegneva .
Dormivano
nelle stalle, nei granai e qualche volta con i dipendenti delle
tenute agricole, abbiamo sempre trovato persone disponibili. Ricordo
con piacere una vecchia signora, mamma mia era più giovane di me
ora, che nel vederci passare nella sua via ci chiese se potevamo
pulire il suo camino visto che le feste natalizie erano alle porte.
Era il pomeriggio del venti tre dicembre e papà voleva
essere a casa per il ventiquattro e ci volevano otto ore di pedalate
per raggiungere mamma, ma non riuscì a dire di no a quella dolce
signora.
Ci
fece entrare in casa e subito iniziò a coccolarmi , dolciumi, latte
e tanta attenzione, chiese a mio padre se poteva far da solo e lui
acconsenti' e così rimasi con quella signora, mi fece cambiare i
vestiti me ne diede di più belli, mi disse che erano di suo figlio
quando era un bambino come me è che lei non ebbe il coraggio di
buttare dopo la sua morte, mi raccontò che giovanissimo partì per
il fronte e non fece più ritorno. Mi chiese di me è così raccontai
di avere quattro sorelline e che non vedevo l'ora di rivederle e di
portare loro delle pecorelle nuove per il presepe. Mi diede dei
vestiti anche per le mie sorelle e poi mise un vestito per la mia
mamma e tirò fuori degli abiti da uomo, mi guardò e disse:"questo
dono per il tuo papà!! Dopo che si sarà lavato, ho intenzione di
ospitarvi per la notte, ormai fuori c'è buio, sempre che lui
accetti".
Istintivamente
incrociai le dita mi trovavo bene lì.., mi prese per mano e mi portò
in una stanza dove c'erano dei giocattoli e su di un tavolo un
trenino. La Signora mi fece cenno di giocare pure mentre lei
attendeva mio padre e suo marito rientrasse con la figlia dal negozio
di alimentari.
Era bello quel trenino, ricordo che lo maneggiavo
con molta cura, io non avevo niente di simile, ero assorto nel mio
gioco da non accorgermi che mio padre era entrato e si era seduto sa
terra ad osservarmi, mi girai e corsi da lui, mi scompiglio' i
capelli e mi disse " ci attendono di sotto per la cena, poi
vista l'ora tarda saremo ospiti in questa cada per la notte mi
raccomando ometto fai il bravo e comportati come ti ha insegnato la
mamma" poi ridendo continuò " lei é più brava di me"
si alzò e assieme scendemmo al piano di sotto, dove un omone grande
come una montagna mi sorrise e mi scompigliò i capelli.
La
cena fu fantastica e poi per la notte ci ospitarono per la notte,
dopo mesi dormito in un comodo letto, caddi in un sonno profondo. Al
mattino nella sala da pranzo il profumo del pane appena sfornato e i
colori della frutta fresca mi accolsero la signora mi coccolò molto
e all'ora della partenza mi regalò addobbi per la nostra casa, abiti
per tutta la famiglia e giocattoli. Io e mio padre non sapendo più
dove mettere gli addobbi li mettemmo su di te, con un cenno del
braccio in segno di saluto ci congedammo. Il viaggio di ritorno fu
veloce e arrivammo vicino a casa e visetti felici ci vennero incontro
e Linda e Anna nel vederci urlarono: guarda mamma Piero ha la bici di
Natale.
La
mamma sorrise alle piccole, Calotta vedendo i vari pacchetti e gli
zaini colmi disse " ovvio che hanno la bici di Natale loro sono
magici ogni volta vanno via vuoti e poi tornano carichi". Era
bello vedere tutta la famiglia felice attorno a te amica mia, così
la mamma ci fece andare giorni dopo in paese a farti fare la fotografia.
Grazie amica mia.
Patrizia Jorio
Patrizia Jorio
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